Iniziamo col dire che non sono nati per essere messi a caso al termine di un post o per renderlo più divertente.

La parola hashtag, infatti, indica una sorta di “etichetta” che posiziona le immagini “postate” in base al loro contenuto o categoria.

In altre parole si tratta di una specie di album fotografico che racchiude insieme tutte le foto appartenenti ad un determinato tema (etichetta).

Un utente che cercherà “materiale” su quel particolare tema troverà anche il nostro post.

 Su Instagram una bella foto ci darà la possibilità di ottenere un nuovo follower.

Su Facebook una buona combinazione di testo (copy) e di immagine o video (visual) ci farà ottenere un nuovo “mi piace”.

Gli hashtag sono un’arma vincente per farci conoscere e far circolare le nostre foto fra gli utenti, anche i più lontani.
Possiamo posizionarli alla fine del nostro post ma anche tra le parole del testo se le riteniamo “etichette”, ma, in nessun caso, vanno usati come punteggiatura  o come simboli per elenchi puntati!

Esiste una sola forma corretta con la quale scrivere un hastagh perché sia attivo: “parola + spazio” e poi ancora: “parola + spazio”, e così via.

Fondamentale lo spazio tra un hashtag e l’altro altrimenti sarà solo una parola preceduta da un cancelletto e seguita da un cancelletto che non porterà ad alcun risultato!

Quanti hashtag usare?
C’è chi sostiene che utilizzare tra i 9 e gli 11 hashtag  in un post assicuri l’engagement ottimale.

Altri sostengono che anche non utilizzarne può rivelarsi una buona scelta.

Ovviamente tutto dipende dal nostro target e dagli hashtag che scegliamo di utilizzare.

Un dato però è certo: Instagram consente di utilizzare fino a 30 hashtag per post, Facebook non pone limiti al momento.

Per un utilizzo incisivo dei post, noi vi consigliamo di utilizzare un minimo di 9 hashtag