30
Apr
2019
Contenziosi in Odontoiatria…Aiutati a proteggerti!
Statisticamente i contenziosi sono in crescita.
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Il sig. Paolino Paperino si presentò presso il Centro Dentale Paperopoli verso la fine del 2015 con la richiesta di inserire i denti mancanti alle due arcate e centrare l’arcata superiore rispetto alla linea mediana del viso. Prima di inserire gli impianti gli venne prospettata una terapia ortodontica fissa, con attacchi ceramici, della durata di 30-36 mesi. A causa dei riferiti frequenti distacchi di brackets (settimanali, anche più), del mancato visibile risultato e dell’usura degli incisivi centrali superiori dovuta al contatto coi brackets inferiori (sfociati poi in frattura coronale parcellare dei medesimi) decise di farsi smontare l’ortodonzia e di rivolgersi ad altro dentista per riparare i due incisivi e valutare la situazione. Le cure si protrassero dall’ottobre 2015 a luglio 2017.
A fronte di acconti versati per € 2500,00, il Sig. Paperino scrisse di propria iniziativa al Centro Dentale Paperopoli chiedendo un risarcimento di € 3500,00 per trattamenti inidonei, inutili e dannosi.
Per quanto riguarda la documentazione prodotta dalla dott.ssa Brigitta, ortodonzista del Centro Dentale Paperopoli, furono prodotti una fotografia dell’immagine a monitor di un’OPT datata 06/11/2017 (di pessima qualità valutativa), dove si evidenziava un’alterazione del margine incisale di 11 e 21, ed una copia del diario clinico.
Non risulta che sia mai stata rilasciata informazione, sottoscritto il consenso alla cura ortodontica, né sia stato eseguito uno studio del caso mediante valutazione di panoramica e teleradiografia latero laterale cranio con conseguente tracciato cefalometrico. Non sono state scattate fotografie pre-cure né risultano modelli studio.
La mancanza di elementi utili a dimostrare l’informazione ricevuta da parte del paziente e la mancanza di adeguata documentazione rendono il Centro Dentale Paperopoli e, a seguire, la dott.ssa Brigitta indifendibili per il mancato risultato del trattamento ortodontico ed il paventato danno agli incisivi centrali superiori.
In considerazione del conteggio eseguito per le cure in emenda attuali e future, quantificate attorno ai € 6200,00, oltre alla restituzione del compenso versato, il consulente dell’assicurazione consigliò alla compagnia di pagare quanto richiesto dal Sig. Paperino per evitare ulteriori esborsi legati al protrarsi della controversia.
Negli ultimi decenni si è passati da una visione paternalistica del rapporto medico/paziente ad un rapporto tra persone che instaurano un “dialogo”, dove emerge il diritto del paziente ad essere reso edotto delle cure preventivamente, per poter decidere se accettarle o meno. Il rapporto professionale viene di fatto contrattualizzato. In caso di controversia, al paziente corre l’obbligo di documentare chi l’ha curato ed ovviamente la prova di aver subito un danno (quanto meno supposto), mentre in capo al medico di aver adeguatamente informato il paziente, di averne conseguito il consenso alle cure, di aver messo in campo tutti i mezzi necessari per adempiere al proprio mandato e quindi dimostrare che quel danno ingiusto e risarcibile non era in alcun modo evitabile. E non ultimo, di avere informato il paziente del costo delle cure.
Se dal punto di vista del rapporto di cura il soggetto debole è il paziente, sotto un profilo civilistico ancor oggi il soggetto che più facilmente esce sconfitto risulta esser l’odontoiatra, soprattutto perché spesso si fa trovare impreparato davanti ad un eventuale contenzioso per la inadeguata o, peggio ancora, inesistente documentazione di ciò che ha fatto.
dott. Roberto Maria Cristofanini
Odontologo forense
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